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Al largo della Calabria: non è la Cunski

Nessuna "nave dei veleni", è un vascello passeggeri affondato nel 1917

La "Catania" colò a picco durante la prima guerra mondiale, silurata da un sommergibile tedesco

2009-10-29

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2009-10-29

Al largo della Calabria: non è la Cunski

Nessuna "nave dei veleni", è un vascello passeggeri affondato nel 1917

La "Catania" colò a picco durante la prima guerra mondiale, silurata da un sommergibile tedesco

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NOTIZIE CORRELATE

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Prestigiacomo: "Nessun inquinamento radioattivo nel mare nei pressi di Cetraro" (27 ottobre 2009)

La presunta "nave dei veleni"

La presunta "nave dei veleni"

ROMA - "La nave dei veleni non è la nave dei veleni. Si tratta di una nave passeggeri, la Catania, affondata nel 1917". Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, smentendo quindi che si tratti della Cunski, come detto da un pentito della 'ndrangheta. Per Grasso il caso è chiuso, "perché le indagini hanno accertato che non ci sono elementi di radioattività né di inquinamento nel raggio di tre chilometri intorno alla nave".

SILURATA - La Catania apparteneva alla Società marittima italiana di Genova. Costruita a Palermo nel 1906, venne silurata nel corso della prima guerra mondiale da un sommergibile tedesco il 16 marzo 1917 a largo di Cetraro nel viaggio di ritorno sulla tratta Bombay-Napoli. Quindi secondo il ministero dell'Ambiente, la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e il reparto ambientale marino delle Capitanerie di porto, non è "una nave dei veleni e non contiene bidoni".

VITTIMA LA CALABRIA - "Da quando è iniziata questa vicenda", ha detto Grasso, "c'è stata una vittima: la zona di Cetraro e più in generale la Calabria perché i pescatori hanno smesso di pescare e gli albergatori sono preoccupati per la prossima stagione e tutta la popolazione non sa se potrà mangiare il pesce. Oggi arriva finalmente una risposta precisa che respinge tutte le insinuazioni". Grasso ha parlato di una vicenda giornalistica "irresponsabile" perché non sono stati trovati riscontri agli allarmismi diffusi.

 

29 ottobre 2009

 

REPUBBLICA

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2009-10-29

L'annuncio in una conferenza del ministro Prestigiacomo con il procuratore antimafia Grasso

Il relitto era un piroscafo colpito e affondato da un sommergibile tedesco nel 1917

"Nessuna nave dei veleni

era una nave passeggeri"

"Nessuna nave dei veleni era una nave passeggeri"

La Mare Oceano che ha effettuato i prelievi al largo di Cetraro

ROMA - Nessuna "nave dei veleni": il relitto affondato al largo di Cetraro, in Calabria, era una nave passeggeri, la Catania, affondata durante la prima guerra mondiale, nel 1917. Alcune indiscrezioni avevano anticipato i risultati oggi confermati dal ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.

La nave passeggeri Catania, ha spiegato il ministro Prestigiacomo, fu costruita a Palermo nel 1906 e silurata nel corso della Grande Guerra da un sommergibile tedesco il 16 marzo 1917. Per il procuratore Grasso il caso è chiuso, "perché le indagini hanno accertato che non ci sono elementi di radioattività né di inquinamento nel raggio di tre chilometri intorno alla nave".

Grasso ha detto che "da quando è iniziata questa vicenda c'è stata una vittima, la zona di Cetraro, più in generale la Calabria perché i pescatori hanno smesso di pescare e gli albergatori sono preoccupati per la prossima stagione e tutta la popolazione non sa se potrà mangiare il pesce. Oggi arriva finalmente una risposta precisa che respinge tutte le insinuazioni".

"Il caso del relitto di Cetraro è chiuso ma quello dell'inquinamento, in generale, della Calabria è sempre aperto" ha detto il procuratore nazionale antimafia, aggiungendo che "serve certo un programma organico di interventi, per la Calabria, per accertare se vi è necessità di bonifiche alle quali procedere con risorse adeguate".

(29 ottobre 2009

 

 

 

 

 

 

Otto dirigenti della Montecatini Edison della città calabrese sono stati incriminati

dalla Procura per omicidio colposo di 7 operai, con l'aggravante della colpa cosciente

Una fabbrica dei veleni anche a Crotone

Si lavorava in ambienti saturi di amianto

di ANNA MARIA DE LUCA

Una fabbrica dei veleni anche a Crotone Si lavorava in ambienti saturi di amianto

CROTONE - Sono morti di tumore non solo gli operai che lavoravano in fabbrica, ma anche le mogli che lavavano le loro tute blu, intrise di polveri d'amianto. Ora, il Procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, sta cercando di far processare otto dirigenti della Montecatini Edison - produttrice di fertilizzanti - con l'accusa di "omicidio colposo plurimo con l'aggravante della colpa cosciente", oltre che per "disastro colposo", nei confronti di sette dipendenti deceduti per tumore, per i quali è stata accertato il nesso fra il cancro, che ha provocato la morte, e le condizioni di lavoro. Un nesso - ha detto il magistrato - che potrebbe essere trovato anche per un numero ancora indeterminato di vittime.

La ricerca non sarà semplice, perché manca un "registro tumori" della Regione Calabria. Ed è questa la ragione che ha indotto il sostituto Procuratore di convocare questa mattina una conferenza stampa "nella speranza - ha detto - che chiunque abbia un parente operaio della fabbrica morto di "mesotelioma" - una neoplasia che colpisce la pleura, il peritoneo, il pericardio, la cavità vaginale e i testicoli (n.d.r.)- mi porti la sua cartella clinica. Solo così - ha aggiunto il magistrato - potremo sapere il reale numero dei decessi. Nella fabbrica lavoravano centinaia di operai, ma se non sono le famiglie delle vittime a venire in Procura sarà improbabile individuare tutte le vittime".

L'inchiesta si presenta complicata anche per il gioco delle "scatole cinesi" aziendali. La fabbrica, inizialmente Montecatini Società Generale per l'Industria Mineraria e chimica, ha cambiato vari nomi. In ordine temporale: Montecatini Edison Spa, Ausimont spa, Cledia srl, Alessandria Ausidet spa, Ausidet srl. E poi ancora: Enimont Augusta industriale spa, Enimont Augusta industriale srl, Enichem Augusta industriale srl, Fosfotec srl. Nomi diversi ma stessa sostanza: produceva fertilizzanti.

L'UNITA'

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2009-10-2

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-10-29

Grasso: nessun relitto dei veleni,

è una nave passeggeri del 1917

29 ottobre 2009

"La nave non è la nave dei veleni, è una nave passeggeri, la Catania, è affondata durante le prima guerra mondiale, nel 1917". Lo ha annunciato il ministro dell'ambiene Stefania Prestigiacomo in una conferenza stampa congiunta con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. L'imbarcazione fu costruita a Palermo nel 1906 e silurata nel corso della I Guerra Mondiale da un sommergibile tedesco il 16 marzo 1917. Non il "Cunsky", dunque, ovvero la nave carica di materiale radioattivo che si pensava inzialmente.

Per il procuratore Grasso il caso è chiuso, "perché le indagini hanno accertato che non ci sono elementi di radioattività né di inquinamento nel raggio di tre chilometri intorno alla nave. Quello che invece resta un caso aperto è "quello dell'inquinamento": per il procuratore nazionale antimafia "serve un programma organico di interventi, per la Calabria, per accertare se vi è necessità di bonifiche alle quali procedere con risorse adeguate". Fino a 300 metri di profondità e per un raggio di 7 chilometri sono da "escludere tracce di contaminazione radioattiva" ha concluso Grasso a proposito dei rilievi fatti sul relitto affondato a largo di Cetraro.

29 ottobre 2009

 

 

 

 

 

 

 

AVVENIRE

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2009-10-27

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2009-10-27

 

 

 

 

 

LA GAZZETTA del MEZZOGIORNO

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2009-10-27

 

 

 

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L'ESPRESSO

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2009-10-27

 

 

 

 

PANORAMA

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FAMIGLIA CRISTIANA

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2009-10-27

 

 

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2009-10-27

 

 

 

 

 

PUNTO INFORMATICO

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2009-10-27

 

 

 

 

 

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